Borgoslow

Borgoslow : il borgo come modello di vita sostenibile e solidale.

 

Borgoslow : il borgo come modello di vita sostenibile e solidale.
Borgoslow (spiega il dott. Raffaele Leuzzi senologo, da anni in prima linea per la battaglia contro il tumore al seno ed ideatore del progetto Borgodifiume), vuol dire ripartire dal paesaggio, tutelare il territorio, dare voce ad un’idea di futuro che non ripudia il passato, ne ha nostalgia del passato, ma vuole mantenere un rapporto armonico tra uomini e luoghi, tra equilibrio naturale e territorio, tra “consumo” della terra e riconciliazione ecologica con l’ambiente: il borgo come modello di vita sostenibile e solidale che coltiva la terra con un agricoltura sana.
Borgoslow è la coscienza del luogo che diventando possibile dà parola al territorio, rivoluziona lo sguardo dei nostri occhi e pensa a condividere la comunità che viene.

Borgoslow vuol dire riappropriarsi della parte più intima della Calabria. Il “bello” della Calabria resta sostanzialmente racchiuso nei centri storici, nei borghi e nei residui scorci del paesaggio tradizionale L’abbandono, lo spopolamento e il distacco dai borghi ha significato dispersione di patrimoni storico-artistici, la perdita dell’agricoltura rurale, della pastorizia e dell’artigianato con conseguenze devastanti sul consumo del suolo, sulla vivibilità, sul cibo e sulla bellezza del paesaggio.I piccoli borghi erano un modo diverso di vivere i luoghi, basato sulla lentezza (borgoslow) e fatto di solidarietà, di condivisione, di una società di relazioni. I grandi centri non tengono conto dei bisogni collettivi centralizzano e affidano la nostra vita al mercato globale e alla sua città globale che determina disuguaglianze tra disagiati e privilegiati.
Borgoslow : il borgo come modello di vita sostenibile e solidale significa riportare l’attenzione sulle persone, sugli abitanti , sul tessuto sociale della Calabria. Ci sono persone rimaste nel borgo, altre già tornate, altre in “movimento” che mancano al borgo da molti anni e sono sulla via del ritorno e ci sono giovani che hanno speranza e intravedono il futuro all’interno del borgo. Da queste terre confinate ai margini potrà ripartire la vita e la vivibilità.

Borgoslow  rappresenta una sfida al modello della città metropolitana dominante, al falso modernismo e all’economia globale. Riabitare i luoghi significa far rinascere i borghi che costudiscono una diversa vivibilità. Nell’abitare i borghi non c’è estraneità tra l’abitante e il luogo.

Bisogna tutelare il  territorio e le comunità delle aree interne le quali possono riannodare quel filo che è stato reciso tra luoghi e non luoghi, tra cittadini e sudditi, tra globale e locale, tra logica del mercato e dignità umana, tra centro e periferia, tra privilegiati e disagiati, tra identità e futuro, tra paesaggio e tutela del paesaggio, tra terreni e agricoltura sana, tra beni culturali e tutela dei beni culturali. Non proponiamo di < turistizzare i borghi> questo è il rischio, il rischio che questi luoghi diventino un museo o una scena teatrale per i turisti. Le strutture ricettive che promuovono il turismo, il turismo slow, devono essere in sintonia con il territorio e con chi ci vive, dove la vivibilità, la salute e con essa, il cibo e il vino, possono diventare punto di forza ma anche di resistenza, dove si possa fare trekking senza depredare il paesaggio e la comunità, dove ci possa essere un incontro sapiente tra ospiti e ospitati.

Proteggere questi luoghi, patrimonio d’inestimabile bellezza e tutelare questi territori è un’urgenza civile che serve a proteggere il futuro e dare vivibilità alle persone. Andrebbero ricostruiti i muretti a secco, recuperati gli olivi e i vigneti abbandonati, restituita la vocazione agricola. I borghi, con i loro beni culturali e il loro patrimonio storico-architettonico, non possono essere marginali sono centrali per superare immobilismo e rassegnazione e per restituire i terreni all’agricoltura sana e ai corsi d’acqua. Terreni che rappresentano vocazione e innovazione dal punto di vista della qualità del cibo, della tutela ambientale e della salute.
http://www.borgoslow.it/

Video – Il dott. Raffaele Leuzzi spiega il suo progetto Borgodifiume.

 

ASSOCIAZIONE LE DONNE SCELGONO

Prevenzione primaria e diagnosi precoce del tumore alla mammella

La Calabria è la regione a più alta migrazione sanitaria per patologia mammaria con la minore adesione allo screening mammografico. Nel Sud si registra nell’ultimo anno un aumento di mortalità per carcinoma della mammella del 2,7%. In Calabria, a nostro giudizio, andrebbe completata la copertura del territorio regionale con programmi di screening mammografico, non più standardizzati ma personalizzati per ciascuna donna in base alla valutazione dei fattori di rischio individuali (età, familiarità, densità del seno, ormonoterapia).

Le evidenze scientifiche dimostrano che alcuni fattori come l’alimentazione mediterranea, buone pratiche in agricoltura, la scelta di cibi naturali, le modalità di preparazione e di cottura dei cibi, alcuni stili di vita e in particolare la non sedentarietà portano ad un miglioramento della qualità della vita in termini di riduzione delle malattie croniche metaboliche e in termini di prevenzione per quanto riguarda lo sviluppo dei tumori.

INSIEME CONTRO IL TUMORE AL SENO

La diffusione e l’uso di nuovi trattamenti sanitari e di nuove procedure diagnostiche non sempre si accompagnano a maggiori benefici per i pazienti. Interessi economici e ragioni di carattere culturale e sociale spingono all’eccessivo consumo di prestazioni sanitarie fuori regione, dilatando oltre misura le attese delle persone, più di quanto il sistema sanitario sia poi in grado di soddisfarle.
Non si pone inoltre sufficiente attenzione agli stili di vita, al cibo, all’equilibrio dell’ambiente, alla tutela del paesaggio e dei terreni agricoli.
Una medicina sobria implica la capacità di agire con ascolto, moderazione, gradualità, essenzialità e di utilizzare in modo appropriato e senza sprechi le risorse disponibili rispettando e salvaguardando l’ecosistema (Slow Medicine).
L’alimentazione errata, la sindrome metabolica e la vita sedentaria hanno un nesso causale con l’incidenza del cancro mammario. Vi sono tre fattori modificabili (attività fisica, alimentazione e indice di massa corporea) su cui impostare strategie di prevenzione attraverso una regolare attività fisica quotidiana, abbinata a una dieta mediterranea biologica. Fattori che con la dovuta attenzione consentono un miglioramento dell’assetto metabolico e ormonale.
L’Associazione le Donne Scelgono (ADS) con sede in Roma e Fiumefreddo Bruzio (CS) persegue i seguenti obiettivi finalizzati alla prevenzione primaria e diagnosi precoce del tumore alla mammella mediante la sensibilizzazione sociale nel settore della prevenzione oncologica con la correzione di stili di vita errati e la promozione della dieta mediterranea.

SCOPI

L’Associazione sviluppa attività di informazione, di sensibilizzazione sociale e di formazione nel settore della prevenzione oncologica; coopera nella realizzazione di progetti che tutelano l’ambiente, modificano gli stili di vita errati e promuovano la dieta mediterranea; collabora con altre Associazioni che pongano particolare attenzione all’equilibrio dell’ambiente, alla salvaguardia dell’ecosistema e del cibo agricolo.
L’Associazione vuole essere uno spazio aperto al contributo delle figure sanitarie locali e al volontariato in termini di operatività a sostegno dell’iniziativa.
Per maggiori informazioni visitare il sito www.ledonnescelgono.org