Borgodifiume – Sito Ufficiale

Borgodifiume vuole proporti , attraverso l’autenticità della proposta, un viaggio emozionale per ritrovare sé stessi. Fuori dalle rotte turistiche tradizionali un viaggio nella bellezza del paesaggio con  il suo borgo, il suo castello, le sue chiese, le opere di Salvatore Fiume. In un “museo all’aperto”  tra mare e monti ti proponiamo  un turismo slow che valorizza il territorio, la comunità, il suo cibo di prossimità, buono e sano.

Si dorme nella Residenza d’epoca Granatello, si mangia al Convivio cibo e vino slow, o girovagando si va alla ricerca di erbe spontanee lungo il sentiero che ti porta all’orto di Rosa. Un modello di vita “slow”, sostenibile, che ti farà sentire più che un turista un “ residente temporaneo” relazionandoti con la sua comunità.

Il “bello” della Calabria resta sostanzialmente racchiuso nei centri storici e nei residui scorci del paesaggio tradizionale. I borghi dovrebbero riprendersi il loro passato  e con orgoglio donargli una nuova dignità. I borghi erano un modo diverso di vivere i luoghi basato sulla lentezza e fatto di solidarietà, di condivisione, di una società di relazioni tra le persone. Proteggere i borghi, patrimonio d’inestimabile bellezza e valorizzare questi territori è un’urgenza civile e serve a proteggere il futuro. Andrebbero ricostruiti i muretti a secco, recuperati gli olivi abbandonati, restituita la vocazione agricola. I borghi con i loro terreni non possono essere marginali sono centrali dal punto di vista della qualità della vita, dei prodotti agricoli, della tutela ambientale, del paesaggio, della vivibilità e della salute. I borghi sono l’antico straordinariamente moderno, l’antico che è già futuro.  Il richiamo alle nostre responsabilità, al senso di comunità ci impone di preservare e custodire i borghi e ci inchioda al cambiamento, ricercando, ad esempio sulla biodiversità, un modello alternativo locale su come, cosa e quanto produrre in grado di rivitalizzare intere filiere. Aver cura dei borghi significa tutelare e valorizzare il patrimonio storico-artistico a fini, culturali, artigianali e residenziali, legando passato e futuro, saperi moderni e saperi antichi, storia e territorio, paesaggio rurale e bellezza, consumi ed ecologia, agricoltura sana e cibo agricolo, viaggio e turismo emozionale. Il “modello dei borghi” dovrebbe assumere  le caratteristiche di un progetto locale di  turismo emozionale e sociale, ma non solo localistico bensì di un’area vasta, intercomunale, regionale, multisettoriale.

Il Borgo di Fiumefreddo” è un luogo che custodisce la memoria di un’epoca segnata da scontri e incontri di identità culturali. Luogo nascosto di un passato che ancora ci appartiene, il borgo offre motivi di interesse storico-artistico e culturale. L’abbandono e il distacco dai borghi ha significato dispersione di patrimoni storico-artistici, abbandono dell’agricoltura rurale, della pastorizia, e dell’artigianato con conseguenze devastanti sul consumo del suolo, sulla vivibilità, sul cibo e sulla bellezza del paesaggio